Sto compulsando Help

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    Allora prima mentre ero in macchina hanno ripreso a farmi fastidio dei pensieri e mi sono resa conto che mi stavo mettendo a fare check. M’interrompevo e stavo ok.
    Poi ho fatto un pensiero che mi tira tantissimo, “ah se vivessi ancora con mamma e papà senza responsabilità al sicuro”.
    Io so benissimo che non i miei non posso stare più di tre giorni che sbrocchiamo ma il pensiero di loro mi conforta tanto.
    Questo pensiero lo so che è il sintomo del fatto che questo periodo sto faticando per i pensieri, per il doc, per il fatto che sto lavorando sulla mia indipendenza e sullo svincolo da loro.
    Ma sento l’impulso a fare il check sto facendo fatica a non pensarci e mi sto agitando perché questi giorni mi sembrava di controllarmi molto di più.
    Sto cercando di non cedere alla compulsione ma sembra forte.
     
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    Prova con la respirazione che ho imparato per gli attacchi di panico (mi aiuta molto anche con i pensieri):

    5 sec inspirazione
    2 pausa
    5 espirazione
    2 pausa

    Ripeti per alcuni minuti

    Intanto devi contare all'indietro da 100 meno un numero a scelta (es.7)

    Oppure concentrarti sulle caratteristiche di un oggetto che hai vicino
     
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    CITAZIONE (ginger bread @ 24/4/2024, 20:05) 
    Prova con la respirazione che ho imparato per gli attacchi di panico (mi aiuta molto anche con i pensieri):

    5 sec inspirazione
    2 pausa
    5 espirazione
    2 pausa

    Ripeti per alcuni minuti

    Intanto devi contare all'indietro da 100 meno un numero a scelta (es.7)

    Oppure concentrarti sulle caratteristiche di un oggetto che hai vicino

    Sono riuscita a cenare ma adesso provo a respirare con il tuo esercizio.
    Mentre ero in macchina pensavo al fatto che l’anno prossimo vorrei essere economicamente indipendente dai miei e ho iniziato a pensare che lentamente appena possibile dovrò iniziare a pagarmi tutto da sola, bollo auto, cambio gomme, visite mediche e da lì mi è preso il pensiero e non riuscivo a smettere di pensare a come sarei spensierata a casa con mamma e papà alla sensazione di protezione e calore.
    Io affronto male i cambiamenti ci metto tanto a digerirli. Questo è stato un anno importante sono passata da studentessa a lavoratrice quindi un passo in più verso la maturità che dovrei già avere, mettici i due mesi che ho passato in cui mi sono sentita fragile, i problemi economici che mi avevano spaventato ed ecco qua a volere mamma e papà.
    Ho preso le medicine fino a dicembre scorso e non ho mai avuto queste insicurezze. Anzi io a casa da mamma e papà dopo giorni scapoccio.
     
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    Credo che sarebbe giusto prendersi più tempo con la psicoterapia prima di togliere le medicine...e anche con la meditazione o mindfulness

    I pensieri tornano nei periodi difficili
    Dovresti affrontarli subito con tecniche collaudate per non farti travolgere ogni volta

    PS l'estate scorsa una grandinata grave ha distrutto tetti e auto di mezzo paese
    Ho dovuto chiedere un prestito ai parenti...e lo sto restituendo con calma
    Avere delle persone che possono aiutarti in caso di difficoltà è sicuramente una fortuna
    Ci sono delle famiglie che hanno ancora i teli di plastica sul tetto...e comunque vanno avanti
     
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    CITAZIONE (ginger bread @ 24/4/2024, 20:35) 
    Credo che sarebbe giusto prendersi più tempo con la psicoterapia prima di togliere le medicine...e anche con la meditazione o mindfulness

    I pensieri tornano nei periodi difficili
    Dovresti affrontarli subito con tecniche collaudate per non farti travolgere ogni volta

    PS l'estate scorsa una grandinata grave ha distrutto tetti e auto di mezzo paese
    Ho dovuto chiedere un prestito ai parenti...e lo sto restituendo con calma
    Avere delle persone che possono aiutarti in caso di difficoltà è sicuramente una fortuna
    Ci sono delle famiglie che hanno ancora i teli di plastica sul tetto...e comunque vanno avanti

    Abbiamo iniziato a scalare le medicine dall’estate ma senza fare psicoterapia.
    Abbiamo detto che quando sarà il momento di togliere ormai tra chissà quanto almeno due anni, di lavorare con la psicoterapia su questo.
    Cosa che non abbiamo mai fatto.
    Con la psicologa ci siamo sempre lasciate quando si stavo ormai bene ma senza medicine.
    Forse è per questo che dopo che le tolgo ci ricado poco dopi mesi.
    Io la conosco da 10 anni e il mio doc nasce proprio da questo vincolo con i genitori e fatico nei momenti di cambiamento e maturazione.
    Ma devo riuscire a fortificarmi e fare affidamento sulle mie forze e sul mio compagno. Che non significa che non posso aiutarmi eh. Ma non sempre. Perché i miei problemi nascono da questo.
    Prima il solo pensiero di svincolarmi e fare tutto da sola mi ha fatto compulsare come una matta.
    È ora che cresco.
     
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    Prova a rimandare. Lo sto facendo pure io e aiuta.
    Ci pensi dopo.
    Se poi fa male perché comunque è una cosa da risolvere dopo, magari vedi che col tempo si abbassa d'intensità.
    È come un termometro che piano piano scende.
    Però devi aspettare.
    Fai altro.
    Se risolvi la cosa subito, crei un gigante.

    Io sto provando a rimandare le compulsioni.. che poi le compulsioni sono solo il sintomo, sono una strategia di coping disfunzionale..
    Ma il dolore è dolore, credo tu stia male in questo periodo come me e quindi usi dei metodi vecchi (le tentate soluzioni di Nardone) per risolvere problemi che un tempo risolvevi così, ora non bastano più le rassicurazioni.

    Ora sei in trappola.
    Se compulsi, soffri.
    Se non lo fai, stai male.
    Ma tra le due, meglio stare male.

    People deal when they get desperate. Jim Carrey cit.

    Io sto imparando ad accettare e dire pazienza.. la sofferenza mi ha buttato così sotto un treno che non posso fare altro che cambiare.

    Ma senza medicina appunto faccio più fatica.

    ps. intendo la sofferenza mi ha davvero portato al limite 1 settimana fa. Sono arrivato al punto limite
     
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    CITAZIONE (Salvatorerrr @ 25/4/2024, 00:45) 
    Prova a rimandare. Lo sto facendo pure io e aiuta.
    Ci pensi dopo.
    Se poi fa male perché comunque è una cosa da risolvere dopo, magari vedi che col tempo si abbassa d'intensità.
    È come un termometro che piano piano scende.
    Però devi aspettare.
    Fai altro.
    Se risolvi la cosa subito, crei un gigante.

    Io sto provando a rimandare le compulsioni.. che poi le compulsioni sono solo il sintomo, sono una strategia di coping disfunzionale..
    Ma il dolore è dolore, credo tu stia male in questo periodo come me e quindi usi dei metodi vecchi (le tentate soluzioni di Nardone) per risolvere problemi che un tempo risolvevi così, ora non bastano più le rassicurazioni.

    Ora sei in trappola.
    Se compulsi, soffri.
    Se non lo fai, stai male.
    Ma tra le due, meglio stare male.

    People deal when they get desperate. Jim Carrey cit.

    Io sto imparando ad accettare e dire pazienza.. la sofferenza mi ha buttato così sotto un treno che non posso fare altro che cambiare.

    Ma senza medicina appunto faccio più fatica.

    ps. intendo la sofferenza mi ha davvero portato al limite 1 settimana fa. Sono arrivato al punto limite

    È vero Salvatore è tutto corretto ciò che hai detto. In questo momento la realtà mi spaventa e allora il doc mi vorrebbe far fuggire a casa dei miei che in questo momento vedo come un rifugio sicuro dove poter tornare bambina lontano dalle responsabilità. Ma non è realmente ciò che voglio. È solo una via di fuga della mia mente da pericoli che in realtà non ci sono.
     
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    CITAZIONE (Pennelope @ 24/4/2024, 20:25) 
    CITAZIONE (ginger bread @ 24/4/2024, 20:05) 
    Prova con la respirazione che ho imparato per gli attacchi di panico (mi aiuta molto anche con i pensieri):

    5 sec inspirazione
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    Sono riuscita a cenare ma adesso provo a respirare con il tuo esercizio.
    Mentre ero in macchina pensavo al fatto che l’anno prossimo vorrei essere economicamente indipendente dai miei e ho iniziato a pensare che lentamente appena possibile dovrò iniziare a pagarmi tutto da sola, bollo auto, cambio gomme, visite mediche e da lì mi è preso il pensiero e non riuscivo a smettere di pensare a come sarei spensierata a casa con mamma e papà alla sensazione di protezione e calore.
    Io affronto male i cambiamenti ci metto tanto a digerirli. Questo è stato un anno importante sono passata da studentessa a lavoratrice quindi un passo in più verso la maturità che dovrei già avere, mettici i due mesi che ho passato in cui mi sono sentita fragile, i problemi economici che mi avevano spaventato ed ecco qua a volere mamma e papà.
    Ho preso le medicine fino a dicembre scorso e non ho mai avuto queste insicurezze. Anzi io a casa da mamma e papà dopo giorni scapoccio.

    Vedi Pennelope, io non lo so per quale motivo la nostra mente nei momenti difficili attiva questo meccanismo.. ma ti posso dire che io vivo lo stesso, con tematiche un po’ diverse, ma ti capisco perfettamente.

    I cambiamenti da sempre mi immobilizzano come se fossero la cosa peggiore al mondo, al punto che mi creo una confusione mentale tale da non capire più neanche se mi piace di più il pane o la pasta.
    È che vorrei la certezza assoluta che quello che sto facendo è giusto.. e quindi ci penso, ci ripenso e ci penso ancora e alla fine non capisco più niente. Vuoto totale.
    Vorrei essere un po’ più superficiale e avventata, come quelle persone che conoscono uno e dopo due mesi lo sposano, così senza troppe paturnie… io no, devo prima pensare a tutte le possibili e impossibili conseguenze.

    Quando ho deciso di andare a convivere, per farti un esempio, finché se ne parlava per scherzo ero la persona più convinta del mondo. Ma quando ho capito che dovevo fare le valigie e andare via da casa dei miei, dove anche io scapoccio facilmente, non ti dico cosa non ho combinato… paura, dubbi, pianti, ripensamenti, tentativi di fuga/posticipo. Alla fine l’ho fatto e ne sono stata felice, ma sul momento non ero convinta…
    Ora forse sto rivivendo lo stesso all’idea del matrimonio, non lo so, attribuisco a questo le mie paure, nel tentativo di ignorare la mia testa che invece mi suggerisce che se ho paura e non sono convinta c’è qualcosa che non va…

    Non esiste una medicina che spegne il cervello? Io la prenoto, grazie 😂
     
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    CITAZIONE (Stellina2417 @ 25/4/2024, 19:33) 
    CITAZIONE (Pennelope @ 24/4/2024, 20:25) 
    Sono riuscita a cenare ma adesso provo a respirare con il tuo esercizio.
    Mentre ero in macchina pensavo al fatto che l’anno prossimo vorrei essere economicamente indipendente dai miei e ho iniziato a pensare che lentamente appena possibile dovrò iniziare a pagarmi tutto da sola, bollo auto, cambio gomme, visite mediche e da lì mi è preso il pensiero e non riuscivo a smettere di pensare a come sarei spensierata a casa con mamma e papà alla sensazione di protezione e calore.
    Io affronto male i cambiamenti ci metto tanto a digerirli. Questo è stato un anno importante sono passata da studentessa a lavoratrice quindi un passo in più verso la maturità che dovrei già avere, mettici i due mesi che ho passato in cui mi sono sentita fragile, i problemi economici che mi avevano spaventato ed ecco qua a volere mamma e papà.
    Ho preso le medicine fino a dicembre scorso e non ho mai avuto queste insicurezze. Anzi io a casa da mamma e papà dopo giorni scapoccio.

    Vedi Pennelope, io non lo so per quale motivo la nostra mente nei momenti difficili attiva questo meccanismo.. ma ti posso dire che io vivo lo stesso, con tematiche un po’ diverse, ma ti capisco perfettamente.

    I cambiamenti da sempre mi immobilizzano come se fossero la cosa peggiore al mondo, al punto che mi creo una confusione mentale tale da non capire più neanche se mi piace di più il pane o la pasta.
    È che vorrei la certezza assoluta che quello che sto facendo è giusto.. e quindi ci penso, ci ripenso e ci penso ancora e alla fine non capisco più niente. Vuoto totale.
    Vorrei essere un po’ più superficiale e avventata, come quelle persone che conoscono uno e dopo due mesi lo sposano, così senza troppe paturnie… io no, devo prima pensare a tutte le possibili e impossibili conseguenze.

    Quando ho deciso di andare a convivere, per farti un esempio, finché se ne parlava per scherzo ero la persona più convinta del mondo. Ma quando ho capito che dovevo fare le valigie e andare via da casa dei miei, dove anche io scapoccio facilmente, non ti dico cosa non ho combinato… paura, dubbi, pianti, ripensamenti, tentativi di fuga/posticipo. Alla fine l’ho fatto e ne sono stata felice, ma sul momento non ero convinta…
    Ora forse sto rivivendo lo stesso all’idea del matrimonio, non lo so, attribuisco a questo le mie paure, nel tentativo di ignorare la mia testa che invece mi suggerisce che se ho paura e non sono convinta c’è qualcosa che non va…

    Non esiste una medicina che spegne il cervello? Io la prenoto, grazie 😂

    Si hai ragione stellina anche io sono simile a te ma in un modo un pò diverso.
    Comunque il mio primo doc serio nacque proprio quando incontrai a 19 anni il mio primo grande amore che purtroppo ora è in cielo.
    Avevo avuto già altri fidanzatini ma con lui sentivo che sarebbe stata una storia importante e io mi sono bloccata. Ma io non capivo ai tempi che il problema era quello quindi pensavo “se ho questi dubbi significa che non lo amo abbastanza”. Invece no. È stata una storia stupenda poi. Purtroppo è morto.

    È normalissimo per noi doccati avere il doc quando siamo in procinto di fare grandi cambiamenti che per noi sono importanti.
    Avere il doc prima di convivenza, matrimonio o figli è il doc da manuale.
    Ma da fuori si capisce benissimo che non c’entra la persona che vai a sposare e scegliere ma la nostra mente che si spaventa. Noi la nostra scelta l’abbiamo già fatto. Ma abbiamo questo doc del cavolo che ci viene a dire “e se fosse e se non fosse”. Ma sono dubbi falsi. Il nostro vero io sa benissimo con chi vogliamo stare. Sono solo dubbi patologici di una malattia.
    Dovremmo rafforzare la nostra autostima sulle nostre capacità e probabilmente non avremmo mai più ricadute.
    Comunque la medicina esiste.
    Io sotto cura farmacologica non ho mai cedimenti sono una persona normale che fa le cose. Senza medicine crisi.
    La psicologa dice che se riuscissi a maturare farei lo stesso lavoro che fa la medicina per me. Fermo restando che comunque siamo ossessivi e il doc è una rogna che può tornare.
     
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    Io le medicine le ho prese e le prendo ancora, ho ridotto un po’ e ci sono ricascata ma oggi sono fiduciosa e voglio pensare che passerà anche questa.

    Sto leggendo un libro molto utile, sono ancora ai primi capitoli ma mi sento di consigliarlo.. si chiama La trappola della felicità di Russ Harris.
    Spiega molto bene i meccanismi della mente e come attuare la defusione
     
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    CITAZIONE (Stellina2417 @ 25/4/2024, 21:11) 
    Io le medicine le ho prese e le prendo ancora, ho ridotto un po’ e ci sono ricascata ma oggi sono fiduciosa e voglio pensare che passerà anche questa.

    Sto leggendo un libro molto utile, sono ancora ai primi capitoli ma mi sento di consigliarlo.. si chiama La trappola della felicità di Russ Harris.
    Spiega molto bene i meccanismi della mente e come attuare la defusione

    Io purtroppo come le tolgo dopo pochi mesi ci ricasco. Il fatto è che il meccanismo mi si innesca in maniera subdola.
    Basta un momento di stress dove mi prende l’ansia, io inizio a presagire catastrofi e inizio a “proteggermi” con il doc perché è come se volessi che qualcuno mi salvasse dallo stress. Purtroppo questo dipende dal fatto che non sono abituata a tollerare lo stress fin da piccola. Quindi ora che sono grande il doc rappresenta la me bambina impaurita. Ci ricado talmente piano che nemmeno me ne accorgo.
     
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    CITAZIONE (Stellina2417 @ 25/4/2024, 21:11) 
    Io le medicine le ho prese e le prendo ancora, ho ridotto un po’ e ci sono ricascata ma oggi sono fiduciosa e voglio pensare che passerà anche questa.

    Sto leggendo un libro molto utile, sono ancora ai primi capitoli ma mi sento di consigliarlo.. si chiama La trappola della felicità di Russ Harris.
    Spiega molto bene i meccanismi della mente e come attuare la defusione

    Volevo leggerlo anche io ma ho paura che mi triggheri troppo… com’è?
     
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