Doc da relazione - La via d’uscita

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    Ciao a tutti.

    Sicuramente tanti mi conoscono ma per chi non mi conoscesse la mia avventura con il doc da relazione inizia un paio di annetti fa, dopo che mi sono trasferita per lavoro. Prima una sensazione di estraneità e poi il 28 Giugno 2023 il pensiero: “e se non lo amassi più?” A quel punto sono finita in un buco nero nella mia testa.

    Non vi parlo di quanto fossi grave ma a un certo punto mi faceva male il cervello per quanto la mia testa fosse martellante, tanto che ho pensato di avere un brutto male.

    Non dormivo, non mangiavo, derealizzavo per ore. Ho rimuginato incessantemente e senza sosta per 8 mesi consecutivi.

    Oggi dopo mesi di terapia ACT costante una volta a settimana + Mindfulness, posso dire di essere fuori da quel tunnel. (Il tempo per uscirne è diverso per tutti. Ricordatevi che pensare “io dopo tot mesi ho ancora i pensieri allora sono veri” è sempre e solo doc.)

    Voglio lasciarvi i consigli che hanno aiutato me a vedere la luce.

    - È DOC. Dal momento in cui vi dicono che avete un doc, qualsiasi sia il tema, cercate di convincervi di averlo. E dico convincervi perché non sarà facile credere che sia un disturbo. Ma con il doc la prima cosa che dovete sapere è che la vostra testa non è più affidabile, nè per quanto riguarda pensieri, né per sensazione ed emozioni. Il primo step è riconoscere il doc. A quel punto fatevi guidare dall’esterno, perché sarà impossibile trovare le risposte in quel marasma.

    - TEMA. Riconoscere il tema è essenziale. Se avete il tema della relazione e dei sentimenti saprete che tutti i dubbi relativi a quella sfera sono pensieri falsati. Etichettateli. Ditevelo. Ricordatevelo. Ogni dubbio, sensazione, emozione riferita a quel tema è sempre Doc. I dubbi se si tratta di doc? È doc. Il dubbio che non provo ansia? È doc. Sensazione che non mi piace con lui? È doc. Però i pensieri non mi danno più fastidio quindi ora sono veri? È doc. Io così ho iniziato a orientarmi nella mia testa e hanno iniziato a fare capolino altri pensieri.

    - BASTA COMPULSIONI. Basta compulsare. Basta chiedere rassicurazioni. Nessuna risposta vi farà placare la paura e il dubbio. Se lo farà sarà solo momentaneamente, e ne vorrete sempre di più. Considerate che più risposte date a quella domanda e più il cervello ve la proporrà. L’unica soluzione è abbandonare ogni ricerca di risposta o di controllo. Insegnerete al vostro cervello che quella domanda non vi fa paura, che voi siete a vostro agio con quel dubbio e il doc perderà potere sempre di più. Finché sparirà.

    - BASTA EVITAMENTI. Evitando tutte le situazioni trigger state insegnando al vostro cervello che quella situazione è pericolosa. Il cervello non capisce il linguaggio. Non basta ripetersi nella testa “non ho paura”. È il comportamento a insegnargli che quella situazione non vi spaventa. Cominciate anche solo da cose basilari, io iniziai tagliando l’erba in giardino da sola, per fare un esempio, perché mi ero convinta che l’autonomia mi avrebbe allontanata da lui.

    - PSICOTERAPIA. Io parlo della mia esperienza ma la terapia mi ha portata fuori da lì. Ho fatto terapia ACT. La svolta è quando capirete che non è l’ora di psicoterapia a salvarvi dalla vostra situazione, certo un buon terapeuta fa tanto, ma sarete voi a dovervi tirare fuori dal buco, mettendo in pratica con costanza gli insegnamenti e le tecniche che imparerete con la terapia. Finché continuerete ad usare l’ora di terapia per sfogare i vostri pensieri pensando che siano loro a darvi la risposta definitiva ai vostri dubbi rimarrete sempre nello stesso punto. “Ora gli racconto bene questo pensiero così capirà meglio quello che provo e riuscirà a dire con certezza se è doc o meno” lo so che è così, l’ho fatto per mesi. Soprattutto fidatevi dei professionisti.

    - ERP. Programmare esposizioni graduali ai vostri trigger vi farà desensibilizzare agli stessi con una velocità disarmante. Anche qui serve molta costanza e i risultati si vedono con il tempo. Più ti esporrai. Più la paura lascerà la presa e tu sarai libero. Lasciate che i pensieri, le sensazioni, la paura vi attraversino come se foste una tela bianca. Anche se non vi piacciono.

    - MINDFULNESS. Io ho iniziato a praticare la Mindfulness da subito. Non è facile capire come funziona e la sua applicazione. Non pensate che la mindfulness eliminerà i pensieri. Ricordatevi che voi non potete cambiare i pensieri, potete solo scegliere come reagire ad essi. La Mindfulness quindi non servirà per insegnarvi come controllare la mente, anzi vi insegnerà proprio il contrario: a lasciare che sia uno spazio libero da controllo, dove tutto può transitare senza il nostro giudizio. Vi prego fidatevi, io con la Mindfulness sono rinata.

    Vorrei farvi vedere il mio prima e il mio dopo per farvi vedere come io sto facendo. Vi giuro vorrei tanto, perché so come si sta quando il cervello è completamente bloccato.

    Non sono fuori al 100% ma ci sono quasi. In realtà non mi interessa nemmeno più a che punto sono. Abbandonate anche questo controllo. Fidatevi e basta.

    Le emozioni belle torneranno. La vita avrà un colore diverso e voi sarete liberi. Mi commuovo a scriverlo perché non mi sembra vero che sia possibile.

    Ricordatevi che il doc è un mostro con cui voi state tirando la fune. Per vincere dovete smettere di tirare quella fune. E in qualsiasi modo lui cerchi di convincervi che tirare la fune è l’unico modo per vincere, ecco non credetegli.

    Dovrete sentirvi a vostro agio a non sentire nulla e lo so che vi sembrerà assurdo e lui arriverà più cattivo che mai: “Quindi avrai per sempre una relazione insoddisfacente?” Non rispondetegli e lasciatelo lì. L’amore è una scelta e non un sentimento.

    È da tanto che avrei voluto fare questo post e penso che sia arrivato il momento. Ovviamente lui è lì che mi sussurra “tanto non è vero che stai meglio.” Il pensiero passa e se ne va.

    I pensieri sono solo pensieri. Voi siete molto di più.

    PS: Quanto scritto sopra è applicabile per il doc da relazione come per gli altri doc. Ci tengo però a precisare che se percepite dei reali problemi di pericolo nel vostro partner, come violenza fisica o abusi, allontanatevi prima che potete, o per lo meno chiedete aiuto il prima possibile.

    Edited by unaragazzaqualunque - 20/4/2024, 14:48
     
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    Grazie mille, avevo bisogno di queste parole!
     
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    lo metto temporaneamente in evidenza, se vuoi aggiungere tecniche o frasi della tua psi che ti hanno aiutato, sarebbe super
     
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    Alcune tecniche che uso:

    - Dai un nome alla tua mente, la mia si chiama Karen (ha cambiato molte volte nome) e quando ti arriva un pensiero digli: Grazie Karen per questo pensiero.
    Questo permetterà apertura ai pensieri e non chiusura, ti permetterà di non ostacolarli. Lo stesso vale per le sensazioni.

    - Considera la tua mente una radio accesa in sottofondo, ogni volta che ti accorgi che stai seguendo i pensieri e sei assorto (con tutto il contorno di sensazioni, ansia ecc) cerca semplicemente di tornare alla realtà. Cercate 5 oggetti nella stanza che potete vedere, 4 rumori che sentite, 3 cose che puoi toccare , 2 odori, 1 sapore. È una capacità che si allena. Pian piano sarete capaci di tornare alla realtà con intenzione.

    - Scrivete la vostra storia. La mia sarebbe “Ciao sono Elisa e la mia mente sta cercando di farmi credere che io non amo il mio compagno qualsiasi cosa faccia”. E quando vi arrivano certi pensieri alla mente ricordatevi che quella è la vostra storia e defondetevi.

    - Quando è particolarmente forte immaginate pensieri, sensazioni e emozioni come un uragano. Immaginatevi attraversare l’uragano e posizionarvi nell’occhio del ciclone. Nell’occhio del ciclone tutto è tranquillo. E potete osservar il ciclone intorno a voi ma voi siete al sicuro.

    Pian piano che me ne vengono altri in mente ve li scrivo.
     
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    Grazie Elisa,sei preziosa🫶
     
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    Grazie mille per tutto quello che ci hai condiviso e continui a condividere. ❤️
     
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    Aggiungo questo dettaglio, con l’appunto che non sono un medico e parlo solo della mia esperienza personale.

    A un certo punto del mio percorso ho deciso di interrompere la pillola anticoncezionale, anche sotto consiglio della mia terapeuta, la assumevo da 13 anni. La scelta è stata presa perché il mio umore depresso non mi permetteva di seguire come si deve la terapia. La mia terapeuta ha una buona formazione sull’interazione pillola / disturbi dell’umore.

    L’ho interrotta a gennaio e da allora i miglioramenti sono stati incredibili e a vista d’occhio. Perché il mio umore si è un pochino stabilizzato e mi ha permesso di lavorare sul doc.

    Non è così per tutti ma lascio la mia testimonianza che magari può essere utile a qualcuno.
     
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    Grazie per la condivisione,io utilizzo il cerotto anticoncezionale da 5 mesi circa,terrò la situazione sotto controllo
     
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    Oltre ad essere felicissima per te ed i tuoi progressi, questo messaggio mi ha trasmesso un po’ di speranza.. Grazie ❤️
     
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    Vorrei dirvi di abbandonare la ricerca di sentimenti sfavillanti.

    Tornerete alla normalità dopo, con sentimenti belli e sentimenti brutti. Come per tutte le relazioni.

    Non aspettatevi il momento di lucidità assoluta in cui direte: sono sicura adesso! Finché cercherete quella roba purtroppo rimarrete incastrati.

    Provate a sedervi comodi nella scomodità di quei pensieri. Un po’ come cercare la posizione giusta quando ci si sdraia sulla spiaggia di sassi. E ci si aggiusta per non farsi male alle schiena. Il sasso è lì ma voi vi posizionate in modo che non vi disturbi.

    È un po’ questo.
     
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    CITAZIONE (unaragazzaqualunque @ 24/4/2024, 18:41) 
    Vorrei dirvi di abbandonare la ricerca di sentimenti sfavillanti.

    Tornerete alla normalità dopo, con sentimenti belli e sentimenti brutti. Come per tutte le relazioni.

    Non aspettatevi il momento di lucidità assoluta in cui direte: sono sicura adesso! Finché cercherete quella roba purtroppo rimarrete incastrati.

    Provate a sedervi comodi nella scomodità di quei pensieri. Un po’ come cercare la posizione giusta quando ci si sdraia sulla spiaggia di sassi. E ci si aggiusta per non farsi male alle schiena. Il sasso è lì ma voi vi posizionate in modo che non vi disturbi.

    È un po’ questo.

    Anche nello yoga è così. Cercare di trovare comodità anche nella scomodità di alcune pose. Anche se la posa ci mette in una posizione apparentemente strana, possiamo riuscire, respirando e cercando il centro, di starci comodi.
     
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